da Sono tre mesi che non piove
Sono tre mesi che non piove
ho sabbia e sale nel letto
peccato e pentimento
ho l’anima falciata
da cui discende la mia razza intera
che ha cuore e pancia di ametista
senza regola di vita
senza luce di luna
oro negli occhi
e soprattutto senza difesa dal dolore.
(…)
Vieni con l’acqua generosa
che gonfia il mare piu’ sacro
che fa peccato e redenzione
quanto tempo
quanto tempo ancora
quanta disperazione
e quanti cristi alla deriva
sui sentimenti d’altura
senza approdo e senza nome
ma la tua casa e il tuo nome
potessi essere io
amore mio.
Di Ivano Fossati
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da Forse e’ amore
Potrei venire a letto anche con te se tu volessi.
Egli ora alzo’ il viso a guardarla, e la guardo’ a lungo, tentando di
afferrare il vero significato di quella proposta.
Finche’ lei sentendosi a disagio disse spavalda: Dico sul serio sai? Ho
imparato a baciare e tante altre cose.
Si potrebbe anche fare -egli rispose- ma non e’ questo cio’ di cui vado in
cerca.
Te lo immagini se dopo averti cresciuta dentro di me per tanti anni, nel
modo piu’ disperato e meraviglioso, tutto ora si riducesse ad andare a
letto una volta o due?
Gia’, questo potresti darmi.
O c’e’ qualche altra cosa?
Dillo se c’e’ qualche altra cosa.
Di Giuseppe Berto
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da Qualcuno con cui correre
La demoralizzava scoprire di nuovo,come al solito, quanto potente fosse
la sua forza autodistruttrice, la sua parata di topi, il suo cavallo di
Troia.
Non sapeva cosa fare.
Rinunciare a tutto?
Tornarsene a casa con la coda tra le gambe? Un topo nero corse dentro
di lei saltellando, toccando i punti soliti e familiari, sfregando il
posteriore per lasciare una traccia del suo passaggio, strillando con
acuti squittii: non riuscirai a fare nemmeno una cosa giusta nella vita!
Razza di svampita! Ci sara’ sempre qualcosa che non andra’, qualche
lacuna, non riuscirai a conciliare l’immaginazione con la
realtà…fallirai sempre nei momenti cruciali.
L’audacia di essere disperati fino in fondo…
Pensava che non fosse giusto.
Qualcuno doveva decidersi ad aiutarla perche’ da sola non ce la faceva più.
Allora provava un lieve sgomento come se, per un attimo, avesse
sbirciato dentro di lei e ricordava, sorpresa, di avere sempre creduto
che le mancasse quella parte di anima, quel mattoncino di Lego, che le
avrebbe permesso di unirsi a un’altra persona.
Capi’ che a parole non sarebbe mai riuscita a convincerla.
Io le mia ombra ci siamo messi in cammino
Come un uccello folle
Come un cieco ti seguo
Come puo’ una stella osare…
Amore mio ho gia’ chiesto a tutti i vagabondi…
Come sei quando apri le ali.
Di David Grossman
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da Olive Kitteridge
Olive non riusciva a star ferma.
Invece di un groppo in gola si sentiva un groppo in tutto il corpo, un
dolore continuo che pareva trattenere abbastanza lacrime da riempire la
baia che vedeva fuori dalla finestra.
C’erano momenti, proprio come quello, in cui Olive avvertiva chiaramente
la forza disperata con cui ogni abitante di questo mondo lottava per
ottenere ciò di cui aveva bisogno.
Per la maggior parte di loro si trattava di un senso di sicurezza nel
mare di terrore in cui sempre piu’ si stava trasformando l’esistenza..
La gente riteneva che l’amore avrebbe fornito quella sicurezza, e forse
era vero.
Cosa stava aspettando? Aveva paura.
Di Elizabeth Strout
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da Clinica dell’abbandono
Ti aspetto e ogni giorno
mi spengo poco per volta
e ho dimenticato il tuo volto.
Mi chiedono se la mia disperazione
sia pari alla tua assenza
no, è qualcosa di più:
è un gesto di morte fissa
che non ti so regalare.
Di Alda Merini